Giordano Bruno: una strana motivazione nell'accusa di stregoneria

STORIA

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La vita di Giordano Bruno

Nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno è stato uno dei pensatori più controversi del Rinascimento italiano. La sua vita è stata caratterizzata da un ardente desiderio di conoscenza e da una critica radicale all'ortodossia religiosa del suo tempo. Filosofo, astronomo e poeta, Bruno ha affrontato temi come l'infinito universo e la pluralità dei mondi, adottando posizioni qui radicali per l'epoca, che lo portarono infine a scontrarsi con la Chiesa.

Le accuse e la condanna

Nel 1600, dopo anni di vagabondaggio in Europa e diverse persecuzioni per le sue idee, Bruno fu arrestato dall'Inquisizione e portato a Roma. Le accuse contro di lui non vertivano solo sulla sua dottrina, ma anche sulle sue presunte pratiche eretiche, tra cui tecniche di memoria molto avanzate descritte nelle sue opere. Tali strategie venivano impiegate dal domenicano per organizzare e utilizzare le informazioni secondo un'apposita arte della memoria, pratica e molto apprezzata nella cultura umanistica. L'arte della memoria, o ars memoriae, consisteva semplicemente nell'associare immagini vivide a concetti astratti per facilitarne la memorizzazione.

Le opere "De umbris idearum" e "Ars Memoriae"

Nel suo trattato De Umbris Idearum, Giordano Bruno analizza queste tecniche proponendo un metodo per visualizzare le idee attraverso immagini. In un certo senso, questo approccio riflette il pensiero innovativo del rinascimento, in cui l'arte e la scienza si intrecciano in un dialogo creativo. La sua concezione dell'immagine come veicolo del sapere si può anche riscontrare in altri lavori come Ars Memoriae, in cui espone principi analoghi. Qui, le figure geometriche diventano strumenti potentissimi per fissare nel ricordo le informazioni, suggerendo una connessione profonda tra la forma e il significato. Sebbene ritenute eretiche in quel periodo storico, queste strategie hanno costituito un'eredità duratura nel campo della memoria e dell'apprendimento.

Bruno fu condannato a morte e bruciato sul rogo il 17 febbraio 1600. La sua scomparsa rappresenta non solo la tragedia di un uomo perseguitato, ma anche l'epitome delle tensioni fra scienza e fede che caratterizzarono una delle epoche più tumultuose della storia europea. La sua memoria continua a ispirare filosofi e scienziati, facendo di lui un simbolo della ricerca della verità oltre i confini imposti dalla dogmatica.

Conclusione

In conclusione, la figura di Giordano Bruno è fondamentale per comprendere la profonda ricchezza quanto un'incomprensibile dicotomia tra il pensiero religioso e le nuove visioni del mondo. I testi del teologo risuonano ancora oggi tra gli studiosi come linfa vitale nel campo dell'apprendimento e della memorizzazione.

Fonti:

  • C. C. S. F. e Di Giampietro P., Linguaggio, memoria e metodo di Giordano Bruno, Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto, 2021.

  • Emilia F. B., Giordano Bruno: pensiero e memoria, Editoriale il Mio Libro, 2020. .