La Chanson de Roland non ci ha detto la verità!

LETTERATURA

Parva Curiositas

Introduzione alla Chanson de Roland

La Chanson de Roland è uno dei più importanti poemi epici della letteratura francese medievale, dove la narrazione di eventi storici realmente accaduto si intreccia sovente con il mito e la leggenda.

Composta intorno al 1100, viene studiata per la sua magistrale rappresentazione degli ideali cavallereschi e per la fede religiosa. Quest'opera si fonda su un preciso momento storico riferito al periodo carolingio, in particolare, la tragica battaglia in cui la retroguardia di Carlo Magno guidata da Orlando (Roland) venne sconfitta miseramente dai nemici musulmani a Roncisvalle.

Eppure, nonostante il grande successo dell'opera, sembrano che gli avvenimenti non siano andati proprio così.

La battaglia e il tradimento di Gano

Ci troviamo nell'anno 778, durante la campagna di Carlo Magno in Spagna. Mentre attraversava i Pirenei, la retroguardia del suo esercito subì un grave attacco in cui persero la vita molti soldati. Tutto faceva pensare che i nemici per eccellenza, i Saraceni musulmani, avessero architettato questo scontro in maniera perfetta, così da cogliere alle spalle l'esercito carolingio.

Ma non è tutto. Oltre ai rancori e alle rivalità, l'offensiva sarebbe stata facilitata dal tradimento di un nobile personaggio vicino a Carlo Magno: Gano di Maganza. Nella Chanson de Roland il tradimento di Gano rappresenta un episodio fondamentale. Spinto dall'invidia e dall'ambizione, Gano architettò l'agguato che avrebbe portato alla tragica fine di Orlando e delle sue truppe. Anche in questo caso, dal punto di vista storiografico, Gano non giocava il ruolo che la leggenda gli attribuisce. Ma come sono andate veramente le cose?

L'Agguato dei Baschi

In realtà, non furono i Saraceni ad infliggere la pesante sconfitta alla retroguardia franca, bensì gli stessi cristiani di Spagna residenti nelle regioni montane, i Baschi. Come si evince dalle cronache coeve, tipo gli Annales Regni Francorum, i Baschi avrebbero cercato vendetta contro i Franchi per aver devastato Pamplona durante gli scontri.

Anziché imputare l'attacco agli Arabi, le prove storiche sottolineano la responsabilità ai cristiani di Spagna, i quali, nonostante una comune appartenenza di fede, videro nell'esercito di Carlo Magno un invasore delle loro terre. L'attacco avvenne nei pressi del passo di Roncisvalle, luogo strategico collegato alle rotte militari e commerciali dell'epoca.

Certamente in una realtà in cui l'Europa unificata nel segno della religione di Cristo non si poteva macchiare di un episodio tanto sgradevole. La versione romanzata e in molti aspetti propagandistica del poema è stata elaborata per esaltare in primo luogo le virtù dei cavalieri cristiani contro i 'nemici infedeli'.

Così, nel corso della storia, la tradizione orale e la memoria collettiva hanno fatto in modo un evento di tradimento e conflitto interno mutassi in una racconto eroica con finalità propagandistiche.

Conclusione

Il fatto di analizzare le origini della Chanson de Roland e la realtà storica della battaglia di Roncisvalle è essenziale per comprendere le complesse dinamiche di potere, fedeltà e tradimento nel medioevo.

Uno studio approfondito di questo genere invita certamente lo studioso a riconsiderare l'attendibilità storica della Chanson de Roland e, al tempo stesso, permette di intuire come il contesto storico-politco e anche religioso in cui avvengono certi fatti, determinino un'influenza che in alcuni casi può essere talmente invasiva da cambiare la narrazione degli stessi eventi.

La scoperta che furono i cristiani baschi a sconfiggere Orlando, e non gli arabi, ci interroga più in generale circa la veridicità dei racconti epici medievali con lo scopo di riconoscerne le motivazioni che li hanno alimentati. Mentre il poema epico rimane un'opera letteraria di immenso valore e impatto culturale, è doveroso riconoscere le verità nascoste dietro i miti e le leggende.

Ciò non vuol dire ovviamente sminuire l'opera in sè, ma, al contrario, permette di apprezzarne ancora di più il suo valore letterario, aiutando il lettore ad acquisire una maggiore consapevolezza per sviluppare un pensiero critico e approfondito.

Fonti:

  • Balestracci Duccio, Medioevo inquieto: Secoli XII-XIII, Bologna, Il Mulino, 2012.

  • Cardini Franco, Europa e Islam, Milano, Mondadori, 2009.