La legge del Levirato per salvare la discendenza

STORIA

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La legge del Levirato

La legge del levirato è un'antica pratica che affonda le sue radici nelle culture semitiche del Vicino Oriente, in particolare nella tradizione ebraica. La sua formulazione si trova nei testi biblici, e la sua applicazione ha avuto conseguenze significative nel contesto storico, sociale e culturale nelle diverse comunità che l'hanno osservata.

Origini

Questa legge è contenuta nel Libro del Deuteronomio (Dt 25,5-10), un testo dell'Antico Testamento. La norma prevedeva che, in caso di morte di un uomo senza figli, il suo fratello o parente più prossimo sposasse la vedova per garantirne la discendenza. Questo era un metodo per preservare da una parte la linea ereditaria, dall'altra per tutelare le donne dalla precarietà sociale ed economica.

Esempi biblici

Tra gli esempi biblici, uno dei più celebri è certamente la storia di Rut e Boaz, leggibile nell'omonimo Libro di Rut. Rut, moabita e vedova di un ebreo, dopo aver seguito la suocera Naomi in Israele, sposò Boaz, parente del defunto marito. Questo matrimonio sancito dalla legge del Levirato, garantì la discendenza al defunto marito e divenne un simbolo di lealtà e integrità morale.

L'altro esempio, un pò più complicato, riguarda invece la vicenda di Tamar narrata nel Libro della Genesi (Gen 38). Tamar, vedova di Er, figlio a sua volta del patriarca Giuda, fu promessa sposa al secondo figlio, Onan, come voleva la legge del Levirato. Tuttavia, Onan non adempì i suoi doveri e fu punito da Dio. Tamar, dopo aver ingannato Giuda travestendosi da prostituta, riuscì alla fine a concepire due figli, preservando così la discendenza di Er.

Dall'antico all'uso moderno

Benché radicata nella tradizione biblica, questa norma trovò terreno fertile anche in contesti storici più recenti.

Emblematico è il caso di Caterina d'Aragona. Vedova di Arturo, Principe di Galles, Caterina fu sposata con il futuro re Enrico VIII, fratello minore del suo primo marito. Questo matrimonio, anche se non perfettamente conforme alla legge del levirato, ne rifletteva lo spirito, volto a preservare alleanze dinastiche e stabilità politica.

Un altro caso interessante è quello di Mary di Teck, la cui storia è meno nota, ma altrettanto significativa. Fidanzata originariamente con il principe Alberto Vittorio, dopo la morte prematura di quest'ultimo, si unì al fratello minore George, che divenne poi re Giorgio V. Anche in questo contesto, il matrimonio assicurò quella continuità dinastica al fine di garantire la stabilità della casa reale britannica.

Conclusione

La legge del levirato rappresenta un'affascinante finestra sulle norme sociali e giuridiche delle antiche culture semitiche. Attraverso l'analisi di testi biblici e dei casi storici, è possibile analizzare in modo più preciso le complessità di questa antica norma e il suo potente impatto sulle dinastie e le comunità che l'hanno osservata. In alcune comunità ebraiche tradizionaliste, la pratica è stata sporadicamente osservata fino al XIX secolo. Uno degli ultimi casi riportati nei registri ufficiali risale agli anni '50, in Israele, sebbene in una forma più simbolica. Nel caso particolare, alcuni leader religiosi approvarono una cerimonia per preservare il significato storico e culturale della legge. Sebbene oggi la pratica sia quasi totalmente scomparsa, la sua influenza storica e culturale continua a offrire spunti di riflessione e studio.

Fonti:

  • Barzini Luigi, The Italians, Roma, Bompiani, 2005.

  • Black Jeremy, Levirate Marriage and the Family, London, Routledge, 2017.

  • Boccaccini Gabriele, Roots of Rabbinic Judaism. Italy, Paideia Editrice, 2013.

  • Luzzatto Sergio, Gli Ebrei in Italia dall’Antichità al Medioevo, Milano, Feltrinelli, 2018.